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Lettera a Luana, Una lettera dal Paradiso...

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QuintoMondo
view post Posted on 26/9/2004, 20:05




Cara Luana,

La religione cattolica di oggi è più la religione di San Paolo che la religione di Gesù. Del sessismo di San Paolo il Vangelo è pieno, come per esempio il suo pensiero che sta alla moglie di sottomettersi al marito. A quanto pare, e almeno secondo la religione di San Paolo, il marito non deve sottomettersi mai, ma questa religione di San Paolo, che poi troppo santo non era, è assai più antica della vera religione di Gesù...

San Pietro pure era sessista, e forse solo San Giovanni non lo era per niente. Nel Vangelo di Tommaso, un libro antico almeno quanto il Vangelo di Matteo, ma che non venne incluso nell'elenco dei libri che poi divennero la Bibbia cattolica, che ha qualche libro in più rispetto alla Bibbia usata dai protestanti, San Pietro dice a Gesù e agl'altri apostoli: «Lasciate che Maria se ne vada, poiché le donne non meritano la vita.» Apparentemente Maria, non Maria di Betania ma Maria di Maddala, non era ben accetta dagl'altri apostoli, che probabilmente vedevano il suo ruolo come l'avrebbero visto la stragrande maggioranza degli uomini ebrei d'allora.

Gesù invece ridefinisce il ruolo di Maria, dicendo: «Io stesso la guiderò in modo da farla maschio, così anche lei potrà diventare uno spirito vivente somigliante a voi maschi. Poiché ogni donna che farà se stessa maschio, entrerà il Regno dei Cieli.»

Con la frase precedente Gesù non diceva che avrebbe cambiato i genitali di Maria. Quello che invece diceva è che gli uomini si comportano come si comportano perché hanno la tendenza a vedere il loro ruolo aldilà del puro ruolo biologico e economico di marito, padre, e poi nonno. C'è sempre stato un po' di spazio nella vita dell'uomo per il diletto, per quello non strettamente legato alla funzione economica dell'uomo sposato, mentre la donna è stata quasi sempre rilegata alla sua funzione biologica e sociale di moglie, madre, e poi nonna. Insomma i discepoli di Gesù non vedevano che il ruolo di Maria potesse in qualche modo andare aldilà della sua funzione biologica e sociale, non vedevano che Maria potesse avere qualche diletto, qualche vocazione, qualcosa insomma con il quale l'uomo e la donna generalmente si emancipa rispetto al loro ambiente domestico o strettamente locale. Per Gesù quindi, ogni donna che avrà uno spirito che trascende il suo ruolo di nutrice e madre, il suo ruolo di puttana e moglie, il suo ruolo di crone e nonna, ogni donna che si emanciperà con lo stesso spirito che spesso è del uomo, avrà la possibilità di entrare nel Regno dei Cieli...

San Paolo invece diceva l'opposto: ogni donna che rimarrà ciabatta dell'uomo, avrà la possibilità di entrare nel Regno dei Cieli. Adesso voglio chiedere a te questo: di quale religione sei tu? La religione di Gesù, che sembra addirittura più avanzata anche del femminismo più radicale di oggi, più reazione spropositata contro la tirannia sociale di secoli, che movimento di pensiero indipendente e coerente, o la religione di Paolo, che poi è la stessa religione che ha sede a Roma?

Se c'è una crociata di cui faccio parte io, questa è la crociata: la crociata alla ricerca della verità. Non è una crociata violenta questa, perché nulla di emancipato, nulla di esaltato viene dalla violenza. Infatti sono diventato uno specialista di quello che è emancipato e esaltato, ho perfino scoperto una matematica di base di quello che è gretto e infernale, e di quello che è emancipato e paradisiaco!

Ho scoperto che l'Utopia è realizzabile, e che contrariamente a quello che si pensa, il Paradiso e l'Utopia non hanno nulla in comune col Purgatorio e l'Irrealtà. Naturalmente questa osservazione può essere cinese per te, ma comunque devi pensare che l'osservazione è interamente razionale, e basato anche su schemi geometrici.

Colui o colei che segue la verità, cara Luana, male si adatta al senno del poi; preferisce il senno del prima. E questi col senno del prima costruiscono nuove religioni, nuovi sistemi di diritto, e nuovi paradigmi scientifici e filosofici. Quello che segue la verità, male si adatta ai luoghi comuni; preferisce la verità anche quando non è un luogo comune. Queste persone con mente esaltate possono sembrare originali a volte, ma per loro la parola "originale" significa "alle origini", o "primordiale".

Il mio pensiero religioso non è anticristiano, perché il cristianesimo di oggi è essenzialmente la religione di Paolo. Il mio pensiero religioso è precristiano, è primordiale, e forse è pure originale agl'occhi della folla cieca, perché è essenzialmente una religione pre-Paolina, il vero credo di Gesù di Nazaret, spogliato di ipocrisia e dabbenaggine che i postumi hanno imposto al suo pensiero e hanno chiamato "cristiano", anche se di "cristiano" o "messianico" aveva poco o nulla. Messianico sarebbe un pensiero o una filosofia che porta alla Salvezza, che porta alla soluzione dei problemi che ci affliggono; ma la religione di Paolo è una che ha lasciato le donne nella schiavitù della loro biologia, e le ha private non per secoli, ma per millenni, di qualsiasi possibilità di emancipazione. La religione di Paolo è, quindi, veramente una religione antimessianica, e quindi anticristiana!

Se la religione di Gesù fosse rimasta viva nei secoli, oggi non solo ci troveremmo in un mondo più avanzato sia moralmente, legalmente, e scientificamente, ma la donna non avrebbe bisogno di leggi a favore dell'aborto, che sono come quello che aveva bisogno di radersi la lunga e incurata barba, e per fare più presto, e per pigrizia, decide di autodecapitarsi.

La malattia che affligge la società moderna, Luana, è assai profonda, e l'origine sta nella religione della falsità, la religione del diavolo, il primo bugiardo, non la religione della verità, che generalmente è singola, non multipla, come una vera scienza non ha bisogno di teorie, e teorie totalmente opposte.

La religione vera è UNA, Luana, e non esistono le verità di quelli che hanno costruito una scienza sull'ipotesi che è la terra a girare attorno al sole, e le "verità" di quelli che hanno costruito una scienza sull'ipotesi che è il sole a girare attorno alla terra. La verità, come sai, almeno quella astrofisica, è una sola, non sta fra parentisi, e solo all'interno dell'atomo la verità può essere più relativa, più statistica. La vera religione avrebbe prodotto una società diversa, ma anche una società più femminile, più pacifica, e meno inquinante e distruttiva della natura.

È per questo che io ho cercato soluzioni, e ho trovato che le soluzioni che non includono l'Onu, perché l'Onu è un cruccio. Quelli della sinistra, e anche il caro Di Pietro purtroppo, vedono la Salvezza dell'umanità in un'organizzazione che ha sempre pensato ai suoi bieghi fini, mai a quelli che potrebbero risolvere i problemi umani. Il Paradiso o l'Utopia non solo non è astratto, e perfettamente realizzabile, ma sta fuori dell'Onu. Il Paradiso lo sto letteralmente creando con le mie proprie mani, ed è il Quinto Mondo, un Paradiso religioso, legale, politico, ambientalistico, tecnologico, e sociale.

Il Paradiso, cara Luana, non sta nel cielo, come taluni ancora pensano; il Paradiso non si trova dopo che uno muore, e dopo aver vissuto una vita mite e decente; il Paradiso non è monopolio della Chiesa Cattolica romana; e il Paradiso non sta neppure tra i righi della Sacra Bibbia, come pensano i protestanti di tutti i generi.

Il Paradiso, cara Luana, come dice il Vangelo di Tommaso, sta dentro di te, e fuori di te. Sta dentro di te perché comincia con la fine del circolo vizioso dell'egoismo; e sta fuori di te perché alla fine il Paradiso lo assicurano anche quelli che sono poco egoisti come te, e anche loro seguaci di una singola religione: non c'è nessuna religione fuori della Verità.

Il Paradiso non è ateo, Luana; anzi, nel Paradiso ti rendi conto che una piccola Dea lo sei anche tu, perché il Paradiso è dovuto anche a te, uno dei co-creatori dell'universo, e parte di un Regno che include anche il resto dell'universo, una federazione galattica del quale gli Elohim sono generali, ma del quale tu non sei necessariamente solo un fantino.

«Venga il Tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo, così in terra...». Se questa frase non ti ha scosso ancora, è perché non hai capito proprio tutto quello che hai letto finora. Se questo è il caso, Luana, rileggi tutto questo, e rileggilo, finché la frase di sopra ti scuote come una martellata in testa.

Con affetto,

Cesidio Tallini


Gesù disse, «Coloro che cercano cerchino finché troveranno. Quando troveranno, resteranno turbati. Quando saranno turbati si stupiranno, e regneranno su tutto.»




 
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bestr
view post Posted on 26/9/2004, 21:23




discordo completamente
 
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Benita
view post Posted on 27/9/2004, 11:34




Come la Bibbia, anche il Corano predica dottrine che vengono smussate, raffinate, per non dire ribaltate, in base al fine politico che servono. E uno dei valori che appoggia è la parità dei sessi. È innegabile, e sacrosanta, la diversità tra uomo e donna, biologica e quindi attitudinale. Ma diversità è stata comodamente tramutata in discriminazione.

CITAZIONE
La vera religione avrebbe prodotto una società diversa, ma anche una società più femminile, più pacifica, e meno inquinante e distruttiva della natura.


Uhm, sono perplessa. Credo di più nella cooperazione tra uomini e donne, non vorrei che, risolvendo la discriminazione femminile, si passi addirittura alla maschile. La donna possiede qualità mancanti all'uomo, e viceversa. Ma, generalizzando, la donna non è meglio dell'uomo, e così viceversa. Per fare un esempio, la donna, contrariamente a ciò che si reputava in passato, tende ad essere meno diplomatica dell'uomo, a farsi trascinare dal pathos, dall'impulso. Tradotto in politichese, ad adottare misure meno moderate. Lasciare carta bianca alla donna significherebbe fare tre passi indietro (soprattutto perché il femminismo è più influente di quanto si creda).

Ci vuole cooperazione, questa è la parità dei sessi. E la parità, ed accettazione dei valori universalmente riconosciuti (dal Cristianesimo, al Buddismo, passando per le religioni Semitiche, cf. Weiss, 2000) quali cardini della società.

Ma per me l'Utopia è ancora poco realizzabile o forse esiste in alcune comunità, nella mente di qualcuno, ma che questo si estenda a comunità più grandi, uhm, lo stake e il dilemma di (mal)celarlo la fanno ancora da padrone.
 
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QuintoMondo
view post Posted on 28/9/2004, 01:44




CITAZIONE
Come la Bibbia, anche il Corano predica dottrine che vengono smussate, raffinate, per non dire ribaltate, in base al fine politico che servono. E uno dei valori che appoggia è la parità dei sessi. È innegabile, e sacrosanta, la diversità tra uomo e donna, biologica e quindi attitudinale. Ma diversità è stata comodamente tramutata in discriminazione.

La parità dei sessi in teoria non significa niente. Credo che sapevo che Maometto non predicava contro le donne, anzi. La realtà, però, è che dove il Corano è sacra scrittura principale le donne vengono tenute in uno stato di completa desolazione per quanto riguarda i loro diritti come persone.

CITAZIONE
Uhm, sono perplessa. Credo di più nella cooperazione tra uomini e donne, non vorrei che, risolvendo la discriminazione femminile, si passi addirittura alla maschile. La donna possiede qualità mancanti all'uomo, e viceversa. Ma, generalizzando, la donna non è meglio dell'uomo, e così viceversa. Per fare un esempio, la donna, contrariamente a ciò che si reputava in passato, tende ad essere meno diplomatica dell'uomo, a farsi trascinare dal pathos, dall'impulso. Tradotto in politichese, ad adottare misure meno moderate. Lasciare carta bianca alla donna significherebbe fare tre passi indietro (soprattutto perché il femminismo è più influente di quanto si creda).

Succede che quando si cerca di piegare le leggi a favore delle donne, si inevitabilmente schiacciano i diritti (o privilegi) degli uomini. Stesso accade con i favoritismi legali alle minoranze etniche. Ci può essere cooperazione fra uomini e donne se spesso neppure si capiscono? Forse in alcuni casi, ma nella stragrande maggioranza sono perplesso. L'importante è avete parità da un punto di vista legale. Non si può trattare una donna come un minore con la paga, e le donne vengono pagate generalmente meno degli uomini anche quando si eliminano fattori come gravidanze, orari più part-time al quale spesso le donne si adattano a scopo di avere più tempo con la propria famiglia, ecc.

E poi chi l'ha detto che una società più femminile sarebbe necessariamente comandata dalle donne? Ma perché, gli uomini sono tutti violenti e cattivi forse? Non credi che questo sia un po' sessismo da parte tua?

La donna non ha avuto molta esperienza di leadership, questa è la verità. Col tempo potrebbe diventare più brava, e anche più rispettata dai suoi colleghi di sesso maschile. Comunque, è la disponibilità psicologica che manca, e questa manca soprattutto negli uomini.

CITAZIONE
Ci vuole cooperazione, questa è la parità dei sessi. E la parità, ed accettazione dei valori universalmente riconosciuti (dal Cristianesimo, al Buddismo, passando per le religioni Semitiche, cf. Weiss, 2000) quali cardini della società.

I francesi credo che dicono: Vive la difference! Però poi con le donne anche i uomini francesi fanno il comodo loro. La cooperazione fra uomo e donna è inevitabile, solo per motivi biologici. Ma questo non ha portato alla parità, devi ammetterlo.

CITAZIONE
Ma per me l'Utopia è ancora poco realizzabile o forse esiste in alcune comunità, nella mente di qualcuno, ma che questo si estenda a comunità più grandi, uhm, lo stake e il dilemma di (mal)celarlo la fanno ancora da padrone.

Nessuno ha detto che l'Utopia è facile. Ricorda, ci vuole un bel po' di altruismo da parte di te e parecchi altri per cominciare un'Utopia. Però "difficile" e "impossibile" non solo la stessa parola.
 
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Benita
view post Posted on 28/9/2004, 10:23




CITAZIONE
La parità dei sessi in teoria non significa niente.


Per me significa accettare la diversità come punto di forza, come proprietà compattante della società. Significa spogliarla del significato falsato che, comodamente, le è stato dato, i.e. di 'discriminazione'.

CITAZIONE
Ci può essere cooperazione fra uomini e donne se spesso neppure si capiscono? Forse in alcuni casi, ma nella stragrande maggioranza sono perplesso. L'importante è avete parità da un punto di vista legale. Non si può trattare una donna come un minore con la paga, e le donne vengono pagate generalmente meno degli uomini anche quando si eliminano fattori come gravidanze, orari più part-time al quale spesso le donne si adattano a scopo di avere più tempo con la propria famiglia, ecc.


Parità sul piano legale è, infatti, una di queste . Uno dei passi per arrivare ad una cooperazione, ad una vera parità dei sessi. Anzi, sono due le correnti, all'estremo, che falsano la parità dei sessi come dovrebbe veramente essere: da parte maschilista la discriminazione, da parte femminista la pretesa che le donne ricoprano le stesse mansioni degli uomini, se non addirittura l'inversione dei ruoli. Ed è sbagliato anche questo. Nel primo caso si vuole il falsato: diversità = discriminazione, nel secondo si vuole proprio sopprimere la diversità.

CITAZIONE
E poi chi l'ha detto che una società più femminile sarebbe necessariamente comandata dalle donne? Ma perché, gli uomini sono tutti violenti e cattivi forse? Non credi che questo sia un po' sessismo da parte tua?


Ho frainteso pensando che per società più femminile intendessi comandata dalle donne. Io vorrei una società guidata da uomini e donne capaci, ognuno negli ambiti che meglio gli si addicono. L'ultima affermazione non la sostengo: che ci siano 'i violenti e cattivi', questo vale per entrambi i sessi.

CITAZIONE
I francesi credo che dicono: Vive la difference! Però poi con le donne anche i uomini francesi fanno il comodo loro. La cooperazione fra uomo e donna è inevitabile, solo per motivi biologici. Ma questo non ha portato alla parità, devi ammetterlo.


Mai negato, anzi, sempre ammesso. Non trovo una società in cui alla diversità non venga esteso pure il comodo significato di discriminazione.

CITAZIONE
Nessuno ha detto che l'Utopia è facile. Ricorda, ci vuole un bel po' di altruismo da parte di te e parecchi altri per cominciare un'Utopia. Però "difficile" e "impossibile" non solo la stessa parola.


Altruismo e volontà, che ai più di noi ancora manca. Ma, come dicono dalle mie ex parti, sperem.
 
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4 replies since 26/9/2004, 20:05   170 views
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