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Scrutinio linguistico, Interlingua utile?

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QuintoMondo
view post Posted on 26/6/2005, 18:49




Una lettera che probabilmente capirete quasi alla perfezione, con un pochino di sforzo, e scritta interamente in interlingua:

Salute Senior Tallini,

io spera que io ha ben comprendite vostre ultime phrase: i.e., que vos
prefere que io vos scribe in interlingua. Alteremente, si io ha
comprendite mal, per favor excusa me e io vos re-scribera in italiano.

Io confessa que, ante reciper vostre littera, io jammais habeva audite
re le Quinte Mundo. Ma vamos responder vostre question.

Interlingua es un lingua. Illo non ha alicun ligamine con religiones,
ideas politic, economic, scientific o cultural; organisationes qui
promove le diffusion de interlingua non ha — usualmente — altere
objectivos.

Io promove le uso de interlingua "in se". Naturalmente, io esserea
enthusiastic si, pro exemplo, le Ecclesia Catholic lo assumeva como
lingua official; ma mi felicitate esserea causate solmente per le facto
que illo ganiarea un enorme popularitate — ma al mesme tempore, io es
secur que multe anti-catholicos abandonarea interlingua, considerante lo
como le lingua del inimicos! Io non vole que on crea iste associationes
de ideas: interlingua, sia illo usate per catholicos, islamicos,
cesidianos, pacifistas o etiam terroristas, debe conservar su identitate
purmente linguistic.

Io vole responder te solmente con argumentos practic. Tu scribeva que tu
volerea apprender espaniol, ma que tu time que illo esserea un effortio
troppo grande. Ben, le ration principal pro le qual tu haberea un
beneficio in apprender interlingua es isto: ganiar le possibilitate de
communicar plus facilemente con hispanicos.

Benque io non es de accordo super lo que tu ha scribite re le italiano
("aldilà delle sale dell'opera lirica è una lingua che non serve quasi a
niente, oltre che molto provinciale e cattolica") io admitte que in le
campo del communication international le italiano es un lingua quasi
inutile: troppo difficile!

Le anglese es un lingua facile, in mi opinion, ma solmente in le
scriptura. Pro me, e pro le gran parte del mundo non-anglophono, le
phonetica e le pronunciation del anglese es un difficultate enorme.
Interlingua collige le melio partes de anglese e italiano: le facilitate
del prime (ben que interlingua es plus facile que le anglese!) e le
pronunciation clar del secunde.

Le valor immediatemente practicabile de interlingua es su immediate
comprensibilitate per un grandissime numero de personas. Si vos vole
diffunder vostre ideas, considera facer lo in interlingua e anglese.
Le altere valor de interlingua, forsan minus apparente, es su
vocabulario. Le vocabulario de interlingua ha un enorme valor
linguistic, perque illo es le vocabulario qui se ha disveloppate in
europa desde 3000 annos e qui ha essite diffundite in grande parte del
mundo. Interlingua adjuta le apprension de alicun altere linguas:
apprender italiano, espaniol, francese, es multo plus facile si on jam
cognosce interlingua.

Benque le material litterari scripte in interlingua es quasi inexistente
si comparate con illo de un lingua national; ergo, io non crede que il
ha publicationes in interlingua que pote interessar te. Tu los debe
scriber. :-)

Le melior cosa que io pote consiliar te es isto: initia apprender
interlingua; le tempore necessari non es multe! Postea, tu decide si tu
lo vole promover in le Quinte Mundo o non — ma qualcunque essera tu
decision, io te lo consilia fortemente, al minus pro le sitos internet a
scopo divulgative!

Salutationes!

Saluti,
Mardy
http://interlingua.altervista.org


La faccenda del Referendum recente in Italia, invalidato praticamente dal Papa e dai suoi compagni, è stato per me la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Anzi, è stato pure una grandissima offesa per me l'aver votato per la prima volta come italiano, aver perso almeno 3-4 ore a studiare le leggi toccate dal Referendum, aver votato in maniera cosciente e decisa, e poi vedere i risultati dello scrutinio annullato dalla poca affluenza alle urne.

Insomma, l'Italia non mi ha mai dato niente, e la lingua italiana non mi è stata economicamente utile, e neppure professionalmente, e poi devo vedere il mio voto sacrosanto sminuito in importanza da uno che sta a Roma da duemila anni, ha sempre mangiato alla faccia di tutti, e sempre fatto come gli pare e piace, ha sempre rotto le palle e tenuto l'Italia e l'italiano indietro rispetto alle altre nazioni e lingue, e questa è la persona a decidere la sorte del mio voto. Insomma, non mi sento più cattolico da un bel pezzo, ma la vicenda di questo Referendum mi ha proprio disgustato.

E c'è altro. Il governo italiano non ha mai riconosciuto né Ttf-Bucrafan, né il Quinto Mondo in modo ufficiale, e eccetto per ex-politici come la Staller, il Quinto Mondo non ha neppure il loro supporto o la loro simpatia. Insomma, non solo il diritto cesidiano è molto diverso e molto più liberale del diritto romano; non solo la cultura quintomondista è già superiore alla cultura italiana su qualche aspetto; ma l'Italia e l'italiano non aiutano la nostra causa.

Non ho deciso niente ancora, ma a questo punto ho creato uno scrutinio, e desiderei l'opinione di tutti voi, quindi vi supplico di partecipare, e di chiedere ai vostri amici di fare altrettanto. Un mondo come il Quinto Mondo ha bisogno non solo di una legge e cultura propria, ma anche di una lingua ufficiale che non è eccessivamente macchiata di imperialismo/capitalismo come l'inglese, o di cattolicesimo/provincialismo come l'italiano. Abbiamo bisogno, o almeno i nostri figli avranno bisogno, di una lingua più nuova, una lingua neutrale, e una lingua che ci rappresenti senza le distorsioni della degradante cultura occidentale, una cultura che non può risolvere i problemi di questo mondo, e che mette la mazza fra le ruote per lo sviluppo di un mondo nuovo. Abbiamo bisogno di una lingua che potrebbe appartenere a tutti noi, e che in questo momento non è la lingua nativa o naturale di nessuno di noi, una lingua che potrebbe attrarre gente con la nostra stessa apertura mentale. L'italiano, come pure l'inglese, non sono lingue che spesso attraggono persone spitualmente evolute, persone alla ricerca di libertà e dignità umana. Non sono lingue nostre, perché appartengono all'elite italiana, una elite repubblicana, cattolica, universitaria, governativa, ecclesiale, una elite che oltre tutto controlla tutti i mezzi di informazione in quella lingua, e in quella lingua gli stessi mezzi di comunicazione rifiutano non solo di riconoscerci, ma sono anche abusive della nostra libertà e dignità umana.

Abbiamo bisogno di una lingua nuova, internazionale, facile da capire nel contempo, e una lingua senza passato, neutrale, una lingua che ci può appartenere, e che non dobbiamo comperare da nessuno. Io penso che non ci sia miglior lingua che l'interlingua.

Ho creato uno scrutinio alla URL qui sotto per vedere cosa pensate dell'interlingua come la terza e ultima lingua ufficiale del Quinto Mondo. Da notare che non ci sarà l'obbligo di imparare questa lingua, se non si è inclinati così, ma se la imparerete, potrete utilizzarla direttamente o in forma tradotta senza alcun problema. Anzi, potrete anche fare qualche soldino con essa, perchè non pagherò mai per una traduzione in inglese o italiano, ma in interlingua non ho queste remore.

Spero che parteciperete a questo scrutinio, e che diffondete la notizia di esso ovunque:

http://cyberterra.com/5W/poll-ita.html

Cesidio Tallini
 
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liljeberglover
view post Posted on 26/6/2005, 20:19




credo sia più semplice l'esperanto... ma in effetti non sono un esperto in materia.
ovviamente io comprendo meglio l'interlingua ma sono italiano... voglio vedere un estone che impara l'interlingua... è difficile per le lingue non latine.

Edited by liljeberglover - 26/6/2005, 21:23
 
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QuintoMondo
view post Posted on 26/6/2005, 21:57




QUOTE (liljeberglover @ 26/6/2005, 21:19)
credo sia più semplice l'esperanto... ma in effetti non sono un esperto in materia.
ovviamente io comprendo meglio l'interlingua ma sono italiano... voglio vedere un estone che impara l'interlingua... è difficile per le lingue non latine.

Ma no, Interlingua è molto più facile da leggere che l'esperanto. In esperanto capireste l'80% al massimo di una lettera come quella di sopra. In Interlingua, con un po' di fatica capisco 100%!

E poi Interlingua è una lingua più professionale dell'esperanto, perché creata da linguisti professionisti, non da un oculista...

Altri vantaggi:
  • Più lingua romanza dell'esperanto, che è praticamente un patois linguistico.
  • Più libertà d'accesso a quelli che parlano la lingua, e meno controllori che in esperanto.
  • Grammatiche e dizionari potrebbero anche essere prodotti nel Quinto Mondo, quindi potrebbe essere cultura da esportare, non da importare, e questo ha un vantaggio economico a lungo termine.
  • Più facilità per introdurre vocabolario nuovo nella lingua che in esperanto.
  • Uno può realisticamente iniziare una rivista domattina, e entro un anno potrebbe diventare la più letta rivista in interlingua, che ha solo 1.500 parlanti ufficialmente.
  • Più facile pubblicare nella lingua con i mezzi già esistenti.
  • L'attrazione di persone idealiste, molto più interessate a cose come il Quinto Mondo, e molte più interessate ad aiutarlo a sviluppare.
  • Una lingua creata deliberatamente, proprio come il Quinto Mondo.
  • Una lingua senza storia, e quindi tutta da costruire, anche come lingua letteraria!
  • Una lingua senza i soliti condizionamenti, come capitalismo, cattolicesimo, e altre ideologie che non aiutano.
Insomma, son tutti vantaggi eccetto per il piccolo numero di praticanti.
 
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djherny
view post Posted on 26/6/2005, 22:12




votato anche io!
 
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canesciolto
view post Posted on 26/6/2005, 22:19




CITAZIONE
il Quinto Mondo ha bisogno non solo di una legge e cultura propria, ma anche di una lingua ufficiale che non è eccessivamente macchiata di imperialismo/capitalismo come l'inglese, o di cattolicesimo/provincialismo come l'italiano.
...Scusa Tallini, ma una lingua E' proprio quello...racchiude il bene ed il male di un popolo intero, in una lingua appunto, ha una storia una tradizione, per questo l'esperanto è fallito, troppo sintetica, inventata oggi per il domani. La lingua, o meglio, il modo di esprimersi è storia di secoli e secoli...credo non si possa inventare una lingua di sana pianta!!
 
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PSICOPATICO E.
view post Posted on 26/6/2005, 23:30




Molto interessante.
Condivido anche il ragionamento. Sarebbe un'innovazione molto rilevante per il quinto mondo tutto.
E poi non ho mai amato l'inglese :FCtongue:

Ho postato anche in Impero.
 
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PSICOPATICO E.
view post Posted on 27/6/2005, 16:07




CITAZIONE (canesciolto @ 26/6/2005, 23:19)
Scusa Tallini, ma una lingua E' proprio quello...racchiude il bene ed il male di un popolo intero, in una lingua appunto, ha una storia una tradizione, per questo l'esperanto è fallito, troppo sintetica, inventata oggi per il domani. La lingua, o meglio, il modo di esprimersi è storia di secoli e secoli...credo non si possa inventare una lingua di sana pianta!!

cane de qual populo parla?
La lingua italiana cosa racchiude del popolo ponferratino o imperiale?
 
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Esus
view post Posted on 27/6/2005, 16:54




Perchè non mi visualizza la pagina?
Dovevo installare i componenti per windows che ci aveva condigliato Cesidio?
 
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PSICOPATICO E.
view post Posted on 27/6/2005, 17:00




No, funziona..riprova.
Sito Interlingua: http://interlingua.altervista.org/ (inizialmente ci mette qualche secondo a caricarsi)
Scrutinio: http://cyberterra.com/5W/poll-ita.html
 
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Esus
view post Posted on 27/6/2005, 17:08




Hai ragione!
 
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QuintoMondo
view post Posted on 27/6/2005, 18:05




QUOTE (PSICOPATICO E. @ 27/6/2005, 17:07)
QUOTE (canesciolto @ 26/6/2005, 23:19)
Scusa Tallini, ma una lingua E' proprio quello...racchiude il bene ed il male di un popolo intero, in una lingua appunto, ha una storia una tradizione, per questo l'esperanto è fallito, troppo sintetica, inventata oggi per il domani. La lingua, o meglio, il modo di esprimersi è storia di secoli e secoli...credo non si possa inventare una lingua di sana pianta!!

cane de qual populo parla?
La lingua italiana cosa racchiude del popolo ponferratino o imperiale?

Beh, forse di sana pianta no, Canesciolto, ma il fatto che ci siano ben 6,800 lingue parlate sulla terra in questo momento, mi fa pensare che ci sia stato molto di più di un singolo Zamenhof, magari tanti piccoli Zamenhof...

Linguisti stimano che quasi la metà di queste lingue non hanno una forma scritta, e queste sicuramente non hanno troppe possibilità di sopravvivenza. Delle 6,800 lingue poi, 438 sono praticamente sull'orlo dell'estinzione, mentre solo 600 di queste si può dire siano lontane dalla medesima sorte. Poco di più di 500 lingue, o l'8% delle lingue del mondo, ha meno di 100 parlanti. Su Wikipedia, se si considera come lingua dinamica e rappresentativa una lingua con almeno 100 articoli nella stessa lingua, allora ci sono Wikipedie in 101 lingue.

È vero che lingue evolvono poco alla volta, però le lingue non necessariamente riflettono tutti i valori e tutta la cultura di un popolo in modo democratico. Non solo, come dice Psico, la lingua italiana non riflette alcunché di ponteferratino o imperiale, ma sarebbe pure difficile che certi concetti vengano perfino assorbiti dalla cultura dominante italiana che, come ho detto prima, non è monarchica nel complesso, non è protestante o buddhista, non è pratica o tecnologica (è astratta e accademica, insomma), non è democratica, e non è secolare o atea. Non che ci sia un sommo male rappresentato dalla cultura di lingua italiana in sé, ma il fatto rimane che non è quintomondista, e male rappresenterebbe questa cultura.

Recentemente ho notato che il concetto del diritto cesidiano è cominciato ad entrare nella lingua inglese, poiché ho notato che c'è "Cesidian law" in un importante dizionario virtuale, e non è là perché ce l'ho messo io, o è arrivato là via un tipo di spam. No, è là paradossalmente perché il proprietario del dizionario l'ha incluso deliberatamente! Questo fatto è sicuramente positivo, ma è anche un fatto isolato, non un fenomeno di massa. La cultura quintomondista non viene assorbita non perché non è originale o interessante, ma perché non è né ufficiale, né accademica, né commerciale. Insomma, se vogliamo che questa cultura non cada nell'oblìo, allora dobbiamo acquistare un po' di indipendenza linguistica sia dall'inglese che dall'italiano.

Ciò non significa che smetteremo di parlare l'inglese o l'italiano, o anche qualche altra lingua che siamo in grado di usare; questo sarebbe assurdo. Ciò significa che dobbiamo usare una lingua che non è né inglese, né italiana.

Ho visto nella Wikipedia che alcuni avevano creato un'enciclopedia separata in moldavo, una lingua praticamente identica al rumeno, eccetto per qualche parola assorbita dal russo o dall'ucraino, e chiamato moldavo soprattutto per ragioni politiche. Beh, i 15 articoli che erano stati creati in moldavo, o sono stati spostati nella indistinta sezione rumena, oppure sono stati eliminati del tutto! Non è una buona idea, quindi, creare un "talliniano", una forma dell'italiano con 100 parole di più a quella lingua, e magari con differenze d'ortografia. Col tempo quella lingua farebbe la fine del moldavo.

Un patois d'inglese e italiano insieme non va bene. Farebbe schifo, e non ci rappresenta nemmeno.

Un dialetto o variante dell'italiano neppure è utile, una versione "forte" di talliniano. Ho notato che il sardo ed il siciliano sono considerate lingue in Italia, e ambedue hanno le loro Wikipedie. Il napoletano, però, non lo ha, nonostante il numero consistente di persone che lo parla, e probabilmente perchè non ha lo status ufficiale di lingua in Italia (fuori l'Italia il napoletano è considerato lingua).

Quindi è soltanto logico prendere una lingua già esistente come l'interlingua, una lingua separata, riconosciuta, e con 2.435 articoli già scritti nella Wikipedia, una lingua romanza, e già decisamente leggibile pure agli stranieri, impararla a dovere e arricchirla di termini quintomondisti. In fondo quella lingua è già americana perché nacque in America ed ha un po' d'inglese sul fondo; e la lingua è già italiana o europea pure, perché ricchissima di vocaboli latini, italiani, spagnoli, portoghesi, e francesi. Come il Quinto Mondo pure è stata intelligentemente costruita, e da più di una singola persona, e contrariamente ai dialetti, più quartomondisti che quintomondisti, l'interlingua è anche sofisticata, e parlata da persone sofisticate! Devo pure aggiungere che se l'Unione Mondiale per Interlingua ha accettato ufficiosamente micronazioni come il Principato di Corvinia e l'Impero di Almazonia, perché in quelle interlingua è ufficiale, sono sicuro che accetteranno anche di più il Quinto Mondo!

È la nostra lingua, il nostro idioma l'interlingua? No. Ma il fiorentino non era neppure italiano secoli fa, e noi abbiamo l'opportunità, con i computer e un po' d'organizzazione, di accellerare l'assimilazione!
 
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Bestr
view post Posted on 27/6/2005, 18:58




Pure io ho votato:

Crede che il Quinto Mondo debba avere una lingua propria, una lingua come l’interlingua, più internazionale, neutrale, e moderna dell’inglese o l’italiano?





Sì (4)
(50%)




No (3)
(37.5%)




Non sono sicuro (1)
(12.5%)




Total votes: 8


 
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canesciolto
view post Posted on 27/6/2005, 20:26




Capito Cesidio, io non è che fossi contro l'interlingua, o la tua idea, e che non avevo ben chiaro il senso del tuo ragionamento...
Comunque niente in contrario all'interlingua, anzi, sarebbe una bella cosa, una lingua che si distacca da tutte.
 
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silenzio
view post Posted on 28/6/2005, 11:28




nu ghe pensu mancu a parlà sta roba, me tegnu a me lingua e ve lasciu l'ingleise
 
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20 replies since 26/6/2005, 18:49   229 views
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